Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d’Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta, e se possibile resa ancora più straziante dal fatto che la sua memoria è stata affidata non a un imponente monumento ma a tante, piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità.
Nel porto vecchio di Trieste, il Magazzino N.18 conserva sedie, armadi, materassi, letti e stoviglie, fotografie, giocattoli, ogni bene comune nello scorrere di tante vite interrotte dalla storia, e dall’Esodo: con il Trattato di Pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione dolorosa e complessa – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.
Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale e quanta sofferenza intere famiglie impacchettarono le loro cose lasciandosi alle spalle le case, le città, le radici. Davanti a loro difficoltà, paura, insicurezza, e tanta nostalgia.
Questa è la traccia che ha portato l’artista romano Simone Cristicchi a scoprire assieme al giornalista Jan Bernas i meandri del Magazzino 18, traendo ispirazione e spunti per l’omonimo spettacolo di teatro civile portato in scena dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nel 2013. Dopo il clamoroso successo conseguito, Cristicchi ha proseguito la sua carriera musicale e teatrale affrontando anche altri argomenti, ma soprattutto a ridosso del Giorno del Ricordo propone “Esodo”, una versione ridotta di Magazzino 18 che nei prossimi giorni andrà in scena a Maniago (PN), Carpi (MO) con in più un matineé per le scuole, Asola (MN), Piombino (LI), Matelica (MC) e Terni.
Ulteriori informazioni e biglietti sul sito SIMONE CRISTICCHI