Scritto da Beit
giovedì 22 ottobre 2009
L. Steindorff, Croazia. Storia nazionale e vocazione europea, postfazione di E. Iveti?, Trieste, Beit, 2008.
Il popolo croato, affacciato sull’Adriatico, ma radicato in una tradizione continentale che lo avvicina storicamente più all’entroterra ungherese che al settentrione sloveno e di lingua tedesca, si è ritrovato per secoli a difendere un’identità cattolica al crocevia di uno scontro di nazionalità e fedi differenti, tra la grande Serbia ortodossa e il vicino Impero Ottomano. Oggi la Croazia, prima a proclamarsi fedele all’Impero Asburgico (1527) e poi a rivendicare l’autonomia della nazione croata nel conflitto delle nazionalità che portò al crollo dell’Austria-Ungheria, si interroga sulla sua nuova identità che la vede vicina all’Europa ma fieramente consapevole di una storia nazionale secolare. Un excursus storico per conoscere meglio un paese vicino dell’Italia e un aspirante membro dell’Unione Europea. Ludwig Steindorff (n. 1952), formatosi a Heidelberg e Zagabria, insegna Storia dell’Europa Orientale all’Università di Kiel ed è autore di numerosi studi sulla storia medioevale e contemporanea dell’Europa sud-orientale nonché sulla storia russa.
J. Hösler, Slovenia. Storia di una giovane identità europea, postfazione di J. Pirjevec, Trieste, Beit, 2008.
Due milioni di abitanti in patria, altri cinquecentomila sloveni nei paesi limitrofi e nel mondo. Un’economia in vivace crescita. Un popolo con una forte identità culturale, diversa da tutte quelle vicine e con una storia nazionale che inizia nell’Ottocento, ma ha radici più antiche, almeno da quando Primož Trubar, sacerdote entrato in contatto con l’umanesimo cristiano e la lezione di Lutero, tradusse in lingua slovena parte del Nuovo Testamento (1555), portando la Riforma protestante fino alle sponde dell’Adriatico. E prosegue con una sua ben precisa fisionomia fino ai capitoli più recenti della storia slovena, caratterizzata da un’economia in piena crescita, in conflitto con la crisi irreversibile della Federazione jugoslava, e finalmente alla proclamazione dell’autonomia e dell’indipendenza della Repubblica di Slovenia, all’adesione all’Unione Europea, all’entrata nella zona dell’euro. Una storia che brucia le tappe, guarda al futuro dell’Europa e forse lo precorre. Joachim Hösler (n. 1961), formatosi a Marburgo, è docente di Storia dell’Europa Orientale alla stessa università. È autore di uno studio sulla formazione della coscienza nazionale slovena (Von Krain zu Slowenien, 2004) e di numerosi saggi sull’argomento.