I governi dell’Ue hanno trovato l’accordo per l’ingresso della Croazia nell’area Schengen, con Zagabria che è riuscita a convincere Bruxelles di essere in grado di gestire efficacemente la sua porzione dei confini esterni europei.
L’adesione della Croazia all’area Schengen, dopo il suo ingresso nell’Ue avvenuto nel 2013, è sempre stata un tema difficile per via delle paure legate all’immigrazione ai suoi confini. Si tratterebbe di un considerevole passo in avanti per Zagabria, che punta anche a entrare nell’Eurozona.
“La Croazia è pronta”, ha dichiarato la commissaria europea agli affari interni Ylva Johansson, dopo che l’accordo per l’accesso è stato raggiunto tra i ministri dell’interno dell’Ue. La Commissione aveva raccomandato l’inclusione di Zagabria nell’area Schengen già nell’ottobre del 2019.
“Oggi il Consiglio dell’Ue ha concluso che la Croazia soddisfa le condizioni necessarie per l’applicazione di tutte le parti dell’acquis di Schengen. Questa verifica costituisce un presupposto affinché il Consiglio possa adottare una decisione successiva che consenta di abolire i controlli alle frontiere interne”, si legge in una nota.
Alcuni gruppi non governativi sostengono che la Croazia sia stata fin troppo zelante nel dimostrare all’Ue che è in grado di contenere il flusso di migranti irregolari proveniente dalla rotta balcanica allo scopo di convincerli di poter entrare nell’area Schengen.
Il governo croato ha ammesso a ottobre che le sue forze di polizia avevano partecipato a un respingimento violento dei migranti al confine con la Bosnia, negando loro il diritto di richiedere asilo nell’Ue.
Ancora non è chiaro quando la Croazia entrerà nell’area Schengen, una delle conquiste più importanti dell’Ue alla ricerca di una sempre maggiore integrazione. Bulgaria e Romania, che sono Stati membri dal 2007, sono state considerate adeguate all’ingresso dalla Commissione nel 2012 ma sono ancora in attesa per via di veti successivi di altri Paesi.
Sebbene il movimento libero delle persone consenta ai cittadini di vivere e lavorare liberamente all’interno dell’Ue, la pandemia di Covid-19 ha ristretto molte libertà di spostamento. La zona Schengen include attualmente 26 Paesi, tra cui Svizzera e Norvegia che non sono Stati membri dell’Unione europea.
Alessandro Follis
Fonte: Euractiv – 10/12/2021