Trieste, Fiume e i Balcani nei «Verbali di Hitler»

Scritto da «Il Piccolo», 11/09/2009

Arriva domani nelle librerie il primo volume dei Verbali di Hitler, che la Libreria Editrice Goriziana ha curato e pubblicato. Anticipiamo alcuni frammenti di queste conversazioni in cui il Führer si sofferma ad analizzare la situazione dei Balcani, di Fiume e di Trieste.

Speer: «Eventualmente potrebbero venir molto buoni i Croati».

Il Führer: «Adesso, ma…».

Speer: «Alleati migliori di tutti gli Italiani messi insieme. Se all’occasione potessimo anche reclutarli, avremmo 100.000 uomini. Un giorno comunque accadrà»!

Il Führer: «Adesso, comunque, qui c’è una possibilità: se avessero l’opportunità di avere Fiume quando si presenta l’occasione, sarebbe una possibilità di tradire gli Italiani che non si farebbero sfuggire; ci hanno già provato».

Nota. Nella spartizione dell’eredità austro-ungarica dopo la Prima guerra mondiale la città di Fiume venne dichiarata inizialmente «indipendente» in attesa che si definissero i confini italo-jugoslavi, allora oggetto di un acceso mercanteggiamento (trattato di Rapallo dell’11 novembre 1920), anche se gli Italiani avevano espresso chiaramente le loro pretese (colpo di mano di D’Annunzio contro Fiume, occupata dagli alleati, il 12 settembre 1919). In seguito all’accordo tra i due Paesi confinanti il 27 gennaio 1924 Fiume passò all’Italia. La campagna contro la Jugoslavia nel 1941 diede temporaneamente agli Italiani altre acquisizioni in Dalmazia che indispettirono enormemente i Croati. Dopo la capitolazione italiana un’amministrazione insediata dal Gauleiter della Carinzia Rainer si disputò la giurisdizione della città con il segretario di stato Turina designato dal “Poglavnik”. Dopo la seconda guerra mondiale non solo Fiume (oggi Rijeka), ma anche tutta la penisola istriana fino alla città di confine di Trieste vennero assegnate alla Jugoslavia.

Warlimont: «Infine chiede, se in caso di defezione italiana, l’area di Fiume-Trieste verrà posta subito ai suoi ordini».

Il Führer: «Löhr? Me lo immagino! Quest’area dovrebbe prenderla Rommel, fa parte dell’Italia».

Warlimont: «Dell’Italia, sissignore».

Le operazioni nei Balcani sono caratterizzate da notevoli successi dei Cetnici. La divisione Ss sta avanzando in colonne… Mancano informazioni più precise. Sappiamo solo che l’Aviazione ha segnalato un assembramento nemico abbastanza consistente nei pressi di Rore, dove sta avanzando la colonna sinistra della divisione Ss. Qui il nemico ripiega dappertutto. È confermato che il reparto esploratori della 369. divisione ha preso Livno. Dagli Italiani nessuna notizia tranne che non hanno nemici davanti a loro, ma che hanno altre difficoltà. Invece i Cetnici non solo hanno preso Crvsnica, ma sono anche avanzati ancora verso nord nella valle del Narenta ed hanno ripreso Jablanica dove prima i… sono stati… (Qui si sta) effettuando un nuovo raggruppamento le cui (forze) principali … vengono portate … (sulla) zona collinare occidentale, … forzare la salita al passo a nord di Prozor … (Il nemico) ha attaccato qui. L’Aviazione ha combattuto soprattutto questo …. (Da questo) gruppo non ci sono novità. (Probabilmente alla fine) andrà così: gli Italiani si fermano dappertutto (e noi) da qualche parte ci incontriamo con i Cetnici (che) da parte (loro) prima avranno cacciato i comunisti dal sud. (L’)ordine per la formazione della brigata d’assalto è stato diramato. (Si chiama) “brigata 11”. Ha un battaglione, una batteria, (una) compagnia cacciatori di fanteria corazzata, un reparto contraereo (e) una compagnia cannoni d’assalto. Gli Italiani, se vogliamo mandare una brigata così in Sardegna, sono assolutamente d’accordo. Là naturalmente dovrebbe essere sottoposta al corpo in Sardegna.

Il Führer: «Vedremo. Prima dobbiamo formarla».

Jodl: «Sarà pronta verso il 9 marzo. Come comunica l’ammiraglio Groß, le disposizioni che ha dato il grand’ammiraglio in relazione alle navi che forzano il blocco dal punto di vista puramente economico danno i seguenti risultati.

Jodl: «La faccenda qui sui Balcani piano piano sta diventando come la battaglia di Königgrätz. Il nemico qui (si ferma) e qui ripiega e sembra raccogliere tutte le (sue) forze qui. Di conseguenza la … divisione è riuscita ad avanzare parecchio su tre colonne».

Il Führer: «Anche la battaglia di Königgrätz non è male»!

Jodl: «No. Da Bos. Grahovo ha mandato dietro un gruppo… sulla strada di Livno ed il reparto di ricognizione sta attraversando sulla strada verso ovest. Non si sa ancora bene dov’è. Il nemico ha abbandonato anche questa zona dove secondo il rapporto di ieri doveva essere in forze e così queste colonne hanno guadagnato molto terreno. Posso solo immaginare che qui non abbia più nulla da sparare e che invece abbia scorte piuttosto consistenti qui, vicino a Prozor, e attorno a questo passo perché sta attaccando con forze abbastanza numerose. È comparsa nuova artiglieria e contraerea e qui stanno attaccando con forza contro la 717. e la 718. divisione. Ed ora è in avvicinamento un altro reggimento, il 749. reggimento, che finora era dietro, di copertura. Inoltre a breve queste forze faranno notare la loro presenza. Anche il gruppo est ha sfondato qui. La resistenza è diventata più debole ed i Cetnici, venendo da sud, avanzano verso nord, sulla dorsale, ed in questa valle verso ovest. Gli unici che mancano dal campo di battaglia sono gli Italiani. Di loro mancano ancora notizie. Ma qui sembra che il nemico si prepari a combattere nonostante la minaccia dai due fianchi e alle (spalle).

Il Führer: «Probabilmente perché qui ha il suo campo e d’altronde dove potrebbe andare? La zona è controllata dai Cetnici. Quindi probabilmente prenderà posizione (là) e dovremo farci strada combattendo».