Scritto da «La Voce del Popolo», 03/08/09
lunedì 03 agosto 2009
Sabato scorso, al Teatro “Antonio Gandusio” di Rovigno, ha avuto luogo la serata inaugurale della nona edizione dell’Italian Film Festival, manifestazione organizzata dalla Cooperativa Voli di Bologna, dalla Comunità degli Italiani di Rovigno, del Circolo del Cinema “Lumiere” di Trieste e il Circolo del Cinema di Adria, come precisato da Elio Privileggio, in rappresentanza della Comunità degli Italiani di Rovigno. Nella sua allocuzione di saluto al numeroso pubblico convenuto, non ha mancato di sottolineare pure che questo evento, in tutti questi anni, ha veramente dimostrato di essere un progetto valido quale offerta culturale, non solamente per la Comunità di Rovigno, ma pure a livello cittadino, grazie anche alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Regione Istriana, la Città di Rovigno, quella di Adria e la Provincia di Trieste, nonché Unione Italiana, che lo sostengono.
Cinzia Ivan?i? è intervenuta a nome della Città di Rovigno, in qualità di vicepresidente del Consiglio Municipale. «Mi fa piacere poter constatare – dice – che si tratta ormai di un appuntamento fisso che sta crescendo nel tempo. Per cui ringrazio sentitamente, pure in veste di presidente dell’Esecutivo CI, quanti nel tempo hanno contribuito alla realizzazione di questa importante manifestazione culturale, che mi auguro, il prossimo anno, nel decimo anniversario, venga celebrata in modo molto più solenne». Ad intervenire sono stati pure Roberto Lippi e Alessandro Radovini, quali fautori di quel programma di eventi che avremmo modo di apprezzare durante la durata del Festival, la cui serata conclusiva avrà luogo sempre al “Gandusio”, il 7 agosto. Come già detto, tutte le altre proiezione (pomeridiane e serali) si terranno al Centro Multimediale di Rovigno.
Il film della serata inaugurale è stato “Si può fare” di Giulio Manfredonia, un film bellissimo, che il pubblico ha oltremodo apprezzato. Si tratta di una produzione del 2008, che tratta di un tema di grande attualità e fa riferimento a situazioni di carattere sociale ed umano. È la storia di Nello, un imprenditore milanese che ha perso la propria posizione e che si ritrova a dirigere una cooperativa di ex pazienti di ospedali psichiatrici, dopo l’entrata in vigore della Legge Basaglia. Un impegno non certamente facile: stravolge l’impronta assistenziale di questa cooperativa, dando a tutti i malati la possibilità di imparare un mestiere, il che gli costa conflitti con gli altri dirigenti. Il grande pregio del film è di aver saputo affrontare un argomento serio, usando un linguaggio diretto, per una realtà che alle volte si presenta tragico-comica e lo fa mantenendo sempre alta l’attenzione del pubblico.
Dopo il film è stato proiettato un cortometraggio sui Rom, ambientato in un campo nomadi di Roma, con lo scopo di far conoscere gli aspetti positivi della cultura nomade. Prodotto da Nicoletta Mantovani, vedova di Luciano Pavarotti, si avvale delle regia di Davide Del Degan. Nel pomeriggio, al Centro Multimediale ha avuto luogo la proiezione del primo film della serie retrospettiva dedicata a Luigi Comencini, “Pane, amore e fantasia”, rivisto con molto piacere dal pubblico, con protagonisti tre grandi della storia della cinematografia italiana, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica e Marisa Merlini. Altro cortometraggio in programma è stato “Polvere” di Ivan Gergolet, presentato dallo stesso autore, che riprende il problema della polvere di amianto attraverso la storia di una donna che cerca vendetta per la morte del marito. Un problema di grande attualità in tutta l’Europa. (E.B.)