Presto nelle sale «La terra nel sangue», opera prima di Giovanni Ziberna

L’uscita è prevista per ottobre, ma potrebbe debuttare al festival di Venezia l’opera prima indipendente e a basso budget di Giovanni Ziberna, La terra nel sangue. Il film è un viaggio nel Friuli Venezia Giulia, in molti dei luoghi della I guerra mondiale, da Grado a Gorizia, dal Collio al Carso. Un percorso raccontato con episodi segnati da ricordi, amori improvvisi, rimorsi, dubbi, con la natura come costante protagonista. Il regista, classe 1982, allievo di Ermanno Olmi e montatore per lui di Tickets, considera «i luoghi la base dove nasce l’energia e la forza che crea la drammaturgia della vita». Questo, aggiunge «é un film nato con la volontà di essere indipendente. Chi ha lavorato ha contribuito in percentuale. Abbiamo avuto dei fondi istituzionali, ma il resto lo abbiamo messo noi. In tutto è costato circa 30.000 euro». La storia è articolata in quattro episodi, che seguono il corso delle stagioni.

Il primo, ambientato a Grado, d’inverno, ha per protagonista un adolescente diviso tra l’amore per la propria terra e la spinta a fuggire a Roma. Nel secondo, in una primavera sulle rive dell’Isonzo, si racconta l’amore che nasce per caso tra due innamorati della natura. Nel terzo, i vigneti del Collio, d’estate, ospitano un difficile viaggio nella memoria. Nel quarto, i giochi di cinque bambini sul Carso, rievocano, tra trincee e luoghi di cruente battaglie, le immagini della I guerra Mondiale. Il film, in cui recita anche Sarah Maestri (Notte prima degli esami) ha la colonna sonora di Roberto Cappella. «Ho scelto questo soggetto per il mio primo film perché volevo riflettere sull’importanza che ha nella vita il luogo in cui si cresce – spiega Ziberna -, sul nostro bisogno, che spesso ignoriamo, di radici».