L’Italia entrò nella seconda guerra mondiale il 10 giugno 1940; in Venezia Giulia e Dalmazia il primo anno di belligeranza passò relativamente tranquillo.
Il 6 aprile 1941, però, la regione si ritrovò al fronte: le armate italo-tedesche invasero la Iugoslavia e ne ottennero la capitolazione il 18 aprile. Il composito Stato venne smembrato. La Serbia e la Croazia (con la Bosnia) divennero stati indipendenti sotto tutela rispettivamente di Germania e Italia; il Montenegro divenne un governatorato italiano; l’Albania, unita all’Italia, si annetté il Cossovo; l’Ungheria e la Bulgaria si annetterono porzioni di territorio; l’Italia si annetté parti di Dalmazia e dell’entroterra fiumano, nonché la parte meridionale della Slovenia.
La Slovenia
La Slovenia venne divisa a metà e la Germania si annetté la parte nord, mentre l’Italia ebbe la parte sud con Lubiana. In aprile si ebbe un regime di occupazione con la creazione di un Commissariato Civile, che sovrastampò le carte-valori già iugoslave con la dicitura “Co.Ci”, cioè “Commissariato Civile” (foto 1).
Furono emessi il 26 aprile, poi, il 5 maggio, ne uscirono altri con “R. commissariato / civile / territori sloveni / occupati / Lubiana” (foto 2).
Il 3 maggio il territorio occupato venne annesso all’Italia come provincia di Lubiana retta da un Alto Commissario, e in giugno i valori già jugoslavi uscirono con un’altra sovrastampa ancora, questa volta “Alto commissario / per la / provincia / di / Lubiana” (foto 3).
Già da fine maggio, comunque, entrarono in uso i normali francobolli italiani, che poi divennero gli unici in circolazione (foto 4).
Il fiumano
Nel territorio intorno a Fiume l’occupazione italiana si estendeva nella “zona occupata Fiumano-Kupa” che, partendo da nord e da est di Fiume, giungeva sino a Karlovac. La Kulpa (o Kupa, in sloveno o in croato) è un fiume che per un largo tratto segna il confine tra Slovenia e Croazia. Se già dal 3 maggio la Slovenia occupata veniva annessa all’Italia, la spartizione definitiva degli altri territori già iugoslavi col nuovo stato di Croazia venne decisa dagli accordi di Roma del 18 maggio tra Mussolini e Pavelic, che assegnarono all’Italia una porzione — la più occidentale — della zona occupata del Fiumano-Kupa con le isole di Arbe e Veglia, che venne annessa, ingrandendo la provincia di Fiume.
Anche qui, i francobolli già iugoslavi furono sovrastampati con la dicitura “Zona occupata fiumano-kupa” (foto 5), che uscirono il 16 maggio seguìti, in giugno, da emissioni commemorative a carattere marcatamente propagandistico, con la sovrastampa «memento audere semper buccari» e sigla “mas” (foto 6) sulle dentellature, a ricordo della beffa di Buccari nella prima guerra mondiale, oppure con le sovrastampe “O.m.n.i.” (Opera maternità infanzia) o “Pro maternità e infanzia” (foto 7).
A fine maggio vennero introdotti i francobolli italiani (foto 8).
La Dalmazia
In Dalmazia era stata occupata una larga fascia costiera di territorio e molte isole. Vennero annessi gli arcipelaghi di Zara e Sebenico, le isole di Solta, Bua, Lissa, Curzola, Meleda, la costa da Novegradi a Spalato e le Bocche di Cattaro, mentre alla Croazia andarono le isole di Pago, Brazza, Lesina, la costa del canale della Morlacca, la costa dal sud di Spalato a Ragusa. Tutta la regione venne costituita nel Governatorato della Dalmazia, poi sciolto nell’agosto 1943. Venne ingrandita la provincia di Zara e create le due nuove di Spalato e Cattaro.
Contrariamente agli altri territori, in Dalmazia non furono preparate nuove emissioni di carte-valori ma, dopo il breve utilizzo di quelli già iugoslavi, sin da fine aprile nelle principali città (Spalato prima di tutte) entrarono in uso le carte-valori italiane (foto 9, 10, 11).
Nel 1942, su proposta del governatore della Dalmazia Bastianini, venne progettata una serie di francobolli commemorativi per l’annessione della Dalmazia, ed i bozzetti vennero affidati a Corrado Mezzana, il principale autore dei commemorativi dell’epoca, ma poi l’emissione non ebbe luogo. Raffiguravano vedute di Spalato, del palazzo di Diocleziano a Spalato, di Traù, Sebenico, Zara, Perasto, una visione d’assieme con Zara, Sebenico, Traù, Spalato, Curzola e Cattaro, l’imperatore Diocleziano e il dalmata san Gerolamo.
Foto 11) 13 novembre 1941. Raccomandata da Perzagno (provincia di Cattaro)