Scritto da «Il Piccolo», 22/10/09
L’Arena di Pola cancellata da un’emissione di francobolli italiani. Un altro «giallo» diplomatico-filatelico. Dopo il ‘caso’ del francobollo di Fiume (prima bloccato e poi emesso quando ormai migliaia di valori erano usciti abusivamente dalle Poste) e dopo quello di Capodistria (dove che la veniale vignetta di una scuola alzò la tensione con la Slovenia) ora tocca a Pola. Ebbene, questa domenica verrà emesso un foglietto per la Giornata europea nell’ambito del Festival mondiale della filatelia che si è aperto ieri a Roma. Ma dai cinque francobolli mancherà l’Arena di Pola. Al suo posto ci sarà una vignetta da 65 centesimi raffigurante il teatro di Patrasso. Perché?
Bocche cucite ai ministeri. Ma siamo venuti a sapere che l’Italia ha preferito «evitare l’imbarazzo di un altro francobollo raffigurante vestigia ora in Croazia». Eppure il francobollo di Fiume aveva destato le proteste croate perché sarebbe dovuto uscire quasi in contemporanea con le elezioni politiche e aveva una didascalia («terra già italiana») ritenuta inopportuna da Zagabria. Ma ora di Pola appariva solo la vignetta con l’Arena. Nulla di più. Il foglietto infatti racchiude cinque francobolli con vestigia romane fuori dall’Italia (e nella filosofia iniziale dell’iniziativa doveva contenere immagini anche di Paesi non ancora aderenti all’Unione europea, come appunto la Croazia). Ma ora Pola è stata cancellata. Per evitare «attriti» con Zagabria… Anche se ci sembra arduo capirne i motivi. (ro.ca.)