Scritto da Giulia Basso, «Il Piccolo», 18/09/14
giovedì 18 settembre 2014
Nel dicembre 2013, nel corso della sua tournée in Istria con “Magazzino 18”, Simone Cristicchi fece visita per la prima volta a Piemonte d’Istria. Si trovò davanti un paese quasi disabitato e ne rimase profondamente colpito: «Nel peregrinare per le strade dell’Istria ho incontrato luoghi che sono entrati prepotentemente nel mio cuore – scrive -. Sono i luoghi più nascosti, quelli abbandonati, paesi abitati solo dal vento, silenzi che raccontano una storia… e che meritano di essere ascoltati e, con rispetto, raccontati». A raccontare i silenzi di Piemonte d’Istria ci aveva già pensato, con un lavoro durato anni, Franco Biloslavo, segretario della Comunità del paese, che con certosina precisione ha raccolto, in una sorta di “libro della memoria” in attesa di pubblicazione, tutta una serie di testimonianze dei piemontesi, che ricostruiscono le vicende della cittadella istriana dal 1943, anno in cui iniziò l’esodo, e per i vent’anni successivi.
In quel ventennio Piemonte d’Istria gradualmente si spopolò e le circa mille persone che lì vivevano si ridussero sempre più. La cittadina istriana è uno dei simboli più significativi dell’esodo e proprio per questa ragione è stata scelta da Cristicchi per proseguire la narrazione iniziata con “Magazzino 18”. Nasce così “Tornar”, uno spettacolo che Cristicchi ha costruito sulle memorie di Piemonte d’Istria e che proprio lì presenterà, per la prima volta, domenica 21 settembre alle 20, accompagnato dalla fisarmonica di Stefano Bembi. «L’idea di Tornar – dice Cristicchi – nasce con l’obiettivo di ricostruire un legame non solo simbolico tra le comunità degli italiani in Istria e il mondo degli esuli. Un riavvicinamento alle radici attraverso la memoria, la musica, il teatro, la poesia e la fotografia: strumenti ideali per veicolare messaggi positivi, esorcizzare il passato e immaginare una prospettiva comune».
La manifestazione del 21 settembre, che vedrà anche l’inaugurazione alle 18 di una mostra fotografica, è stata presentata ieri nella sede triestina dell’Associazione delle comunità istriane dal presidente Manuele Braico, da Franco Biloslavo e dal presidente dell’Università popolare Fabrizio Somma. È organizzata in collaborazione con il Comune di Grisignana e la sua Comunità degli italiani e vuole essere, dice Cristicchi, un modo per «riportare la vita tra le macerie». Nel paese spopolato tornerà anche la musica, con l’esibizione alle 19 del Coro della Comunità degli italiani di Momiano e quello dell’Associazione delle comunità istriane. Per partecipare all’iniziativa è necessario contattare Franco Biloslavo ( biloslavof@yahoo.it o 3491262717).