Scritto da Andrea Marsanich, «Il Piccolo», 04/08/12
lunedì 04 agosto 2014
FIUME – Non poteva andare diversamente. La decisione del governo croato di centrosinistra di inserire l’Isola Calva (Goli Otok) nella lista dei 100 grandi immobili nazionali da privatizzare ha scatenato polemiche e proteste in Croazia. Probabilmente l’idea non è piaciuta neanche nelle altre ex repubbliche della Jugoslavia, considerato che nell’ex lager di Tito finirono oppositori che vivevano (o vivono) in Slovenia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Macedonia. A reagire con un duro comunicato all’iniziativa dell’esecutivo croato è stata l’associazione Isola Calva “Ante Zemljar”, da sempre in prima fila nel voler fare di questa caratteristica isola nordadriatica un’area della rimembranza, dove mantenere vivo il ricordo delle 400 vittime del campo e delle sofferenze di tutte le 13 mila persone che dovettero trascorrere anni durissimi, dal 1949 al 1956, in quest’angolo d’inferno.
Il presidente dell’associazione, Darko Bavoljak, ha rilevato nel comunicato che l’Isola Calva non puo venire commercializzata, trasformata in luogo da dare in pasto ai privati: «Siamo convinti che la privatizzazione dell’isola, destinata così a diventare un parco divertimenti, arrecherebbe un’offesa incancellabile alle migliaia di internati e alle loro famiglie. Vogliamo avere un adeguato centro memoriale e non svendere i nostri ricordi e il nostro passato, relativizzando le tragedie che si consumarono all’Isola Calva». Secondo Bavoljak, l’isola, o parte di essa, dovrebbe essere proclamata area della rimembranza, dove si potrebbe dare vita ad una particolare forma di turismo, che si baserebbe sullo studio della democrazia e dei diritti umani, sulla tutela dei ricordi legati alle vittime di questo famigerato campo di internamento, con l’Isola Calva che dovrebbe diventare uno spazio anche per artisti e ricercatori. «Chiediamo al presidente della Repubblica, al governo e al Parlamento di promulgare una legge in materia, coinvolgendo nel progetto tutte le ex repubbliche jugoslave.
In tal modo si potrebbe concorrere ai mezzi dell’Unione europea tramite il programma intitolato “L’Europa per i cittadini”». Infine Bavoljak ha detto di voler credere che l’esecutivo del premier Zoran Milanovic (Partito socialdemocratico) agirà in tempi rapidi, nominando un interlocutore che ascolti quelle che saranno le proposte della “Ante Zemljar”. A manifestare dissenso nei riguardi del progetto di commercializzazione dell’Isola Calva è stato anche il connazionale Furio Radin, presidente della Commissione parlamentare per i diritti umani, che da anni si batte per trasformare questa manciata di pietre adriatiche in un’area del ricordo e della pietà. «Sono contrario a progetti che parlano di investitori, imprenditori, denaro e quant’altro all’Isola Calva. Parliamo di una zona del dolore e delle tragedie, che non va monetizzata. Tuteliamola affinché costituisca un messaggio alle future generazioni».