Italia-Slovenia, solida amicizia

Scritto da Christiana Babic, «La Voce del Popolo», 07/05/14
mercoledì 07 maggio 2014

ROMA – “Desidero innanzitutto sottolineare il significato della decisione del presidente Pahor di mantenere ferma la visita programmata in Italia come visita di Stato nonostante l’aprirsi di una crisi di governo nel suo Paese. Credo che in questo modo abbia voluto sottolineare l’intensità dei rapporti di amicizia e collaborazione tra Italia e Slovenia e anche tra i due Capi di Stato come qualcosa che rimane un punto di riferimento in qualsiasi frangente politico. E sappiamo che nei nostri Paesi, come in tutta Europa, la politica, i rapporti politici, le evoluzioni politiche stanno conoscendo momenti particolarmente complessi: ci sono fenomeni di instabilità, fenomeni di frammentazione della rappresentanza politica, anche in questo momento di particolare divisione e contrapposizione sul tema fondamentale dello sviluppo del processo di integrazione e unità europea.

Ma proprio su questi temi abbiamo ancora una volta confermato il nostro accordo e impegno comune”. Così il presidente Giorgio Napolitano al termine dell’incontro con il Capo dello Stato sloveno, Borut Pahor, svoltosi al Quirinale alla presenza del ministro sloveno per l’Educazione, la Scienza e lo Sport, Jernej Pikalo, dei sottosegretari di Stato agli Affari esteri, Benedetto Della Vedova e Igor Sen?ar, degli ambasciatori sloveno in Italia e italiano in Slovenia, Iztok Miroši? e Rossella Franchini Scherifis, nonché delle rispettive delegazioni. “Farò di tutto per uscire da questa situazione difficile – ha sottolineato dal canto suo Borut Pahor –, assicurando un futuro agli investimenti economici e mi impegnerò con le forze politiche per andare quanto prima ad elezioni anticipate per un nuovo governo, un nuovo mandato”. Pahor, in visita di Stato a Roma all’indomani dell’acuirsi della crisi politica in Slovenia, sfociata lunedì nelle dimissioni della premier Bratušek (dimissioni che hanno determinato l’accorciamento della sua permanenza a Roma a un solo giorno, nda), ha tenuto a rassicurare che la “situazione politica in Slovenia riuscirà a trovare una soluzione responsabile e democratica”. La via della riconciliazione “Il presidente Pahor, come il suo predecessore, è parte attiva del consolidamento di una vera e propria svolta che si è compiuta nel corso degli ultimi anni nelle relazioni tra Italia e Slovenia a conclusione di un periodo infelice e drammatico come quello costituito dalla Seconda guerra mondiale e dall’immediato dopoguerra. Abbiamo trovato la via della riconciliazione attraverso eventi che voi ricordate e che hanno poi coinvolto anche l’amica Croazia e il suo presidente Josipovi?. Siamo impegnati ad andare avanti verso un ulteriore allargamento dell’Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali.

La Slovenia è stata il primo Paese dell’ex Jugoslavia che sia entrato a far parte dell’Unione europea e sono stati necessari parecchi anni perché le porte si aprissero alla Croazia. Abbiamo altri Paesi dei Balcani occidentali che sono o aspirano ad esser candidati e a vedere avviato un negoziato per diventare membri a pieno titolo dell’Unione. Dobbiamo, quindi, prestare molta attenzione anche alla politica di allargamento e alla politica estera dell’Unione europea, che si trova di fronte a crisi molto pericolose e acute come in questo momento la crisi ucraina e nei rapporti con la Russia”, ha detto ancora Giorgio Napolitano incontrando la stampa al termine dei colloqui bilaterali. Identità di vedute “Lo scambio di idee che abbiamo avuto questa mattina con il presidente Pahor ci ha permesso di constatare una sostanziale identità di vedute su questi aspetti di politica estera europea e su tutti gli aspetti dell’ulteriore sviluppo del processo di integrazione. Opereremo, e ciò potrà accadere in modo particolare durante il semestre di Presidenza italiana dell’UE, ci adopereremo perché si vada verso politiche favorevoli alla crescita e all’occupazione più di quanto non lo siano state nell’ultimo tempo politiche che hanno avuto, non solo giustamente grandissima attenzione per il risanamento dei conti pubblici, per il riequilibrio finanziario in ciascuno dei nostri Paesi, ma – ha detto il presidente italiano – che hanno anche avuto un’accelerazione e una pesantezza tali da provocare fenomeni recessivi con cui siamo alle prese sia in Italia sia in Slovenia”.

Valorizzazione delle minoranze “Vorrei quindi valorizzare questa presenza del presidente Pahor come conferma di quello che abbiamo costruito in questi anni, un’amicizia solida, un’amicizia che non conosce più alcuna delle ferite del passato, un’amicizia che è basata anche sulla presenza delle comunità slovena in Italia e italiana in Slovenia. Abbiamo molto curato, entrambi i governi e i Capi di Stato, le politiche di valorizzazione delle rispettive minoranze, che sono diventate uno dei punti fermi della cooperazione complessiva tra Italia e Slovenia. Noi – ha assicurato Napolitano – ci incontreremo sicuramente anche nel corso del semestre italiano di Presidenza europea e voglio in particolare rivolgere all’amico presidente Pahor, al quale ho conferito questa mattina l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un augurio vivissimo per la soluzione che è chiamato a dare alla crisi politica in Slovenia”. “So che questo è uno degli aspetti più impegnativi e delicati delle nostre funzioni di presidenti non esecutivi e sono sicuro che il presidente Pahor troverà la strada più giusta e necessaria per restituire piena normalità di funzionamento alla vita politica e – ha concluso Napolitano – alla vita istituzionale in Slovenia.” “Cercherò di svolgere un ruolo, come ha fatto il presidente Giorgio Napolitano, per garantire il dialogo e contribuire alla soluzione della crisi politica interna”, ha sottolineato Borut Pahor.