Scritto da Società di Studi Fiumani, 04/11/14
martedì 04 novembre 2014
Si tenuta il 30 ottobre 2014 la presentazione del volume de I verbali del Consiglio Nazionale Italiano di Fiume e del Comitato Direttivo (1918-1920), un’opera che pone in luce l’importanza dell’operato dei governi autoctoni fiumani nei primi anni burrascosi che fecero seguito al primo conflitto mondiale; quando Fiume rischiava, contro il suo volere, di essere assegnata allo Stato dei Serbi Croati e Sloveni. L’evento ha avuto luogo presso la Sala dell’ Istituto Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica. In apertura, nel suo indirizzo di saluto, il sen. Aldo Di Biagio (patrocinatore dell’iniziativa) ha posto in rilievo la lunga attività di ricerca del sodalizio fiumano e l’instaurazione di un dialogo proficuo con la terra di origine sin dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989. Tale dialogo ha prodotto buoni risultati tra i quali la conclusione di un progetto di ricerca tra la Società di Studi Fiumani e l’Istituto Croato per la Storia di Zagabria sulle vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni dal 1939 al 1947 e un convegno internazionale nella città di Fiume, organizzato in collaborazione con il Comune croato, l’Università Popolare di Trieste e l’Unione italiana, dal titolo “Fiume nel secolo dei grandi mutamenti”. Oltre ai convegni,ogni anno la Società promuove il premio letterario San Vito per gli studenti delle scuole italiane del centro quarnerino. Tra i presenti vi era anche l’ambasciatore di Croazia Damir Grubisa, di origini fiumane e stimato conoscitore della storia della città di san Vito.
L’Introduzione storica su Fiume è stata sviluppata da Amleto Ballarini, Presidente della Società di Studi Fiumani, che ha ricordato la lunga storia dell’italianità presente in città, le sue lotte per l’autodeterminazione e il significato del proclama del XXX ottobre del 1918 con il quale, il Consigilo Nazionale Italano di Fiume presieduto da Antonio Grossich, dichiarò la volontà di annessione della città all’Italia, in base al principio di autodeterminazione dei popoli proposto e sostenuto dal presidente statutinense Wilson. Il dott. Ballarini ha ricordato che il senatore di Fiume giace ancora nella fossa comune di Castua insieme ad latri 10 caduti italiani uccisi il 4 maggio 1945 dai partigiani titini, e che sono ormai più di quindici anni che i fiumani attendono la riesumazione dei resti per portarli in terra consacrata. Oltre a Gigante è stato ricordato l’altro senatore fiumano Icilio Bacci per il quale non esiste alcun ricordo al Senato. L’intervento del prof. Giovanni Stelli, Direttore editoriale Rivista «Fiume», ha riguardato la poco nota attività dell’irredentismo fiumano sorto già nel 1905 con il circolo La Giovine Fiume per l’Italia; mentre il prof. avv. Augusto Sinagra dell’ Università “La Sapienza” ha sviuluppato il tema Il Consiglio Nazionale Italiano di Fiume sul piano internazionale; non senza auspicare, in apertura del suo intervento, una maggiore collaborazione in tema di verità storica tra la Croazia e l’Italia. Infine il prof. Giuseppe Parlato, Università Studi Internazionali – Unint Roma, ha ricordato in sintesi L’importanza economica e strategica del porto di Fiume.
Purtroppo il dott. Danilo L. Massagrande, curatore del volume, per ragioni di salute non è potuto essere presente, ma la sua relazione sulle questioni archivistiche e filologiche è stata sviluppata sinteticamente dal prof. Stelli. Il moderatore dott. Marino Micich, Segretario Generale Società di Studi Fiumani, ha sottolineato in conclusione la collaborazione in corso della Società fiumana con alcune istituzioni culturali della città di Fiume come il Museo Civico e l’Università di Medicina e ha ringraziato l’ambasciatore croato per l’interesse dimostrato alle iniziative della Società di Studi Fiumani. I Verbali sono stati custoditi gelosamente dall’esule fiumano Arturo Chiopris, già segretario del Consiglio Nazionale che nel 1965, salvandoli dalla possibile distruzione o smarrimento li consegnò all’Archivio Museo storico di Fiume della Società di Studi Fiumani. Pertanto, il presidente Ballarini ha voluto sottolineare una volta di più, che pur fra tante difficoltà, la Società di Studi Fiumani ha potuto ricordare degnamente con questo importante volume di circa 580 pagine il 90° anniversario dell’annessione di Fiume all’Italia, che ricorre quest’anno (1924-2014), nonostante la persistente tendenza in Italia a voler dimenticare pagine così significative della storia nazionale.