Slovenia, tutela delle minoranze: da sviluppare in prospettiva europea

Scritto da Jana Belcjan, «La Voce del Popolo», 15/01/11
LUBIANA – L’analisi dell’attuale situazione della Comunità Nazionale Italiana, uno sguardo al futuro e le aspettative legate all’imminente visita di Stato in Italia, dal 17 al 19 gennaio, del presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Türk. È stata questa l’agenda dell’incontro di ieri tra i rappresentanti della CNI di Slovenia e Croazia e il Capo dello Stato sloveno. La delegazione in visita a Lubiana era composta da Roberto Battelli, deputato al seggio specifico della Camera di Stato del Parlamento della Repubblica di Slovenia, Flavio Forlani, presidente della Comunità Autogestita Costiera della Nazionalità Italiana, Maurizio Tremul, presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana e Christiana Babi?, Segretario Generale dell’Unione Italiana.
BUONA LA POSIZIONE DELL’ETNIA «La posizione della Comunità Italiana in Slovenia è buona», ha rilevato il presidente, «è regolamentata in base agli standard internazionali e alle nostre norme; inoltre sono assicurati pure i dovuti finanziamenti». Esistono dei progetti per il futuro e soprattutto la volontà, espressa da Türk, di sviluppare un discorso in prospettiva europea per quanto concerne la tutela della minoranza italiana in Slovenia e di quella slovena in Italia. In settimana, infatti, sempre in vista del suo incontro con l’omologo italiano Giorgio Napolitano, programmato per lunedì a Roma, Danilo Türk ha ricevuto al Palazzo presidenziale pure i rappresentanti della minoranza slovena in Italia.
PROGETTI COMUNI Per implementare quest’idea di lavoro congiunto è necessario portare avanti dei progetti comuni, seguendo l’esempio delle iniziative europee di successo, quali il progetto “Jezik – Lingua”, oppure sviluppandone di nuovi, come il progetto “Media”, il cui fine è collegare i potenziali mediatici di entrambe le parti del confine. Queste considerazioni sono state salutate da Maurizio Tremul, che ha rilevato l’importanza di continuare sulla strada della partecipazione ai progetti europei, in cui le due minoranze sono coinvolte: “Un input politico così elevato dimostra che bisogna proseguire in questo senso”.
FUNZIONE COESIVA La delegazione CNI ha espresso soddisfazione per l’avvenuto incontro, «una costante che abbiamo con il presidente Türk, che sta dimostrando una maggiore sensibilità verso le minoranze, rispetto ai suoi predecessori», ha rilevato Flavio Forlani. «C’è un’importante continuità nell’atteggiamento del presidente verso i problemi ed il ruolo della CNI in Slovenia, come pure nella sua funzione coesiva con la realtà d’oltreconfine», è stato il commento del deputato Roberto Battelli, il quale farà parte pure della delegazione presidenziale ufficiale nella visita di Stato in Italia. «Per quanto ci riguarda, tenteremo di svolgere la nostra parte nello spirito di collaborazione europea, che adesso deve passare dalla fase dichiarativa a quella concreta».
APPROCCIO PROPOSITIVO La buona percezione dell’incontro è stata condivisa pure da Tremul, il quale ha ricordato che l’approccio del presidente è positivo e propositivo, «un bene per la stabilità e la crescita di quest’area». La riunione, cui ha presenziato pure Stanko Baluh, direttore dell’Ufficio governativo per le comunità nazionali, non ha dato la possibilità di discutere nel dettaglio le problematiche che attanagliano la CNI in Slovenia. È stato brevemente ricordato il nodo rappresentato dell’equipollenza in Slovenia dei diplomi conseguiti in Italia, sul quale il presidente Türk ha espresso apertura e appoggio. Ancora Forlani ha sottolineato l’ottima collaborazione con la minoranza slovena dall’altra parte del confine e tra i recenti avvenimenti ha ricordato il ripristino del Tavolo di lavoro sulle Minoranze, operante in seno alla Commissione mista tra la Repubblica di Slovenia e la Regione Friuli Venezia Giulia, la cui prossima riunione è in programma per la settimana entrante.
UN FUTURO MIGLIORE «La Slovenia e l’Italia, in seno all’Unione Europea, hanno un destino ed un futuro comuni», ha concluso il Capo dello Stato, «perciò è importante includere nelle attività di entrambi i Paesi dei passi che muovano in direzione di questo migliore futuro condiviso».