Scritto da Andrea Marsanich, «Il Piccolo», 06/09/10
ZAGABRIA – A Zagabria, capitale della Croazia cattolica e di spiccate caratteristiche patriarcali, si terrà il prossimo novembre la prima fiera erotica, l’Eros4U. L’esposizione, che durerà dal 26 al 28 novembre, si svolgerà negli spazi della Fiera zagabrese, ente che provvederà all’organizzazione dell’evento a luci rosse, come è già stato definito, in collaborazione con l’impresa Zauder film. Si tratta della più grande casa distributrice croata di film erotici e porno. Agli interessati, che sicuramente accorreranno a frotte da tutte le parti del Paese e anche dall’estero, è già stato fatto sapere che arriverà un cospicuo numero di pornoattrici, con le quali fotografarsi, saranno a disposizione due palcoscenici per esibizioni hot e quindi stanzini speciali per piaceri erotici. Previsti inoltre party notturni, con la partecipazione di Dj di fama mondiale. Per tacere dell’esposizione di vibratori, frustini, biancheria intima, articoli in lattice, indumenti di pelle lucida e di tutto quell’armamentario solitamente presente nei pornoshop, rivendite che stentano ad attecchire in un Paese ancora timoroso, ritirato (ci sono naturalmente tante eccezioni) quando si parla di sesso e dintorni.
Proprio per rompere gli schemi e soprattutto per coprire i conti in rosso, la Fiera di Zagabria ha voluto ospitare la prima manifestazione di questo tipo. Del resto, con la vendita dei biglietti e la locazione dei vari spazi, la Fiera (Zagrebacki Velesajam in lingua croata) tenterà di ridurre il deficit 2010, pianificato in 21,7 milioni di kune, ben 3 milioni di euro. Alla Zauder film hanno dichiarato che un progetto del genere esisteva da diversi anni, ma nessuno aveva avuto il coraggio di lanciarsi nell’impresa, segno che in Croazia qualcosa sta cambiando e arrivano tempi nuovi, meno puritani. Per la gioia degli appassionati dell’erotismo.
Per non lasciare nulla d’intentato, esponenti della Fiera zagabrese si sono recati dai colleghi della Fiera belgradese, che dal 2005 al 2007 ha ospitato esposizioni erotiche di successo e lo farà anche nel febbraio 2011. «Ho detto loro – così Dragan Zecevic, project manager alla Fiera di Belgrado – di stare attenti, perché le nostre due società si assomigliano e sono società prettamente patriarcali, assai influenzate dalla Chiesa e piene di organizzazioni che si battono per i diritti delle donne. Voglio rilevare che ciascuna delle nostre tre edizioni ci ha fatto guadagnare, grazie ai biglietti venduti, sui 300 mila euro. Sono appuntamenti remunerativi».
A più di due mesi e mezzo dall’appuntamento, si è fatta viva l’organizzazione non governativa Casa autonoma femminile, con sede a Zagabria. «Siamo fermamente contrarie all’annunciata fiera dell’erotismo – ha dichiarato Neva Tolle, collaboratrice dell’ong zagabrese – abbiamo in piano di promuovere manifestazioni di protesta, perché ci opponiamo allo sfruttamento del corpo femminile nell’industria pornografica, che frutta miliardi di euro, con le donne intese esclusivamente come oggetto sessuale». A prescindere dal dissenso, la fiera si farà, sulla scorta di quanto già avviene a Celje, in Slovenia, dove l’Erotika69 riesce ad attirare sulle 20 mila persone a botta, con incassi che si aggirano sui 240 mila euro. A Banja Luka, nella Repubblica serba di Bosnia, la fiera dell’erotismo tenutasi nel 2008 si rivelò un fallimento (4 mila euro di biglietti venduti) per il clima ostile della stragrande maggioranza della popolazione.