Scritto da Ileana Rocchi, «La Voce del Popolo», 15/02/14
sabato 15 febbraio 2014
Sarà proposto sul grande palcoscenico del Teatro nazionale croato “Ivan de Zajc” di Fiume (ex Teatro comunale “Giuseppe Verdi”) lo spettacolo “Magazzino 18”, scritto dal cantautore romano Simone Cristicchi insieme con il giornalista Jan Bernas, interpretato dal cantautore, diretto da Antonio Calenda e prodotto dal Teatro Stabile del Friuli e Venezia Giulia e da Promo Music.
Il cambio di sede – inizialmente era previsto che andasse in scena alla Casa croata di cultura (HKD) di Sušak – ci è stato confermato ieri da Laura Marchig, direttrice del Dramma Italiano del TNC “Zajc”, che organizza la trasferta fiumana in collaborazione con l’Unione Italiana, l’Università Popolare di Trieste e la Comunità degli Italiani di Fiume. Si modifica anche la data dell’evento, ossia da 15 viene spostata a domenica 16 marzo, alle ore 19.30. Previsti anche i sottotioli in lingua croata.
Intanto il 19 febbraio nel capoluogo giuliano la prof.ssa Cristina Benussi, dell’Università di Trieste, presenterà il libro “Magazzino 18. Storie di italiani esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia” (Arnoldo Mondadori Editore). L’evento è organizzato in collaborazione con L’Università degli Studi di Trieste, l’Università Popolare di Trieste e Starhotels Savoia Excelsior Palace, e si terrà presso quest’ultimo alle ore 19.
L’opera, 158 pagine, propone un percorso storico-emotivo sulle drammatiche vicende giuliano-dalmate del ’900, partendo da montagne di sedie aggrovigliate come ragni di legno, legioni di armadi, testiere di letti, utensili, lettere, fotografie, pagelle, diari, reti da pesca, pianoforti muti, martelli ammucchiati su scaffalature imbarcate dall’umidità e innumerevoli altri oggetti d’uso quotidiano che riposano nel Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste. Oltre sessant’anni fa tutte queste masserizie furono consegnate al Servizio Esodo dai legittimi proprietari, gli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, un attimo prima di trasformarsi in esuli.
Cristicchi le ha fatte uscire da questo luogo dimenticato, spalancando le sue porte per portare sotto i riflettori questa immensa tragedia a molti sconosciuta, eppure a portata di mano e soprattutto abbondantemente documentata. Anche delle testimonianze mute delle masserizie, che parlano eccome, provocando lacrime di commozione in chi le vede, come attestato nelle reazioni di chi esce dal Magazzino 18, aperto a visite ancora la prossima settimana. L’interesse è enorme: in lista d’attesa oltre 1.500 prenotazioni e l’elenco si allunga di giorno in giorno. (ir)