Scritto da Agenzia Balcani, 24/11/09
Washington – Oltre a rallentare lo sviluppo economico e minare lo Stato di diritto, la criminalità organizzata è diventato un serio problema per Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia e Croazia. Questo quanto riportato nella relazione sulla situazione dei Balcani occidentali, presentato dinanzi al Congresso Americano. Secondo i media serbi e montenegrini, tale documento avverte che nei paesi della regione vi è stato un rafforzamento del legame tra la criminalità organizzata, le élites politiche e i criminali di guerra, e questo sarà il motivo per cui è possibile che vi saranno ancora attentati e crisi fino al 2015, con una escalation della violenza e caos nella regione. «La criminalità organizzata nei Balcani occidentali continua a minacciare la sicurezza europea in quanto la regione balcanica è diventata uno delle principali punti di accesso per le strutture criminali nel settore dell’Unione Europea. Il traffico di droga, tabacco e di esseri umani, è considerato come la principale attività criminali nella regione, portando grandi profitti per coloro che sono in essa coinvolti. Pertanto il rapporto sul riciclaggio di denaro e criminalità organizzata rimane un problema importante», afferma il documento. Esso aggiunge che il governo americano aiuta a rafforzare la lotta contro la criminalità organizzata, ma si prevede che tali progetti potranno ottenere dei risultati solo in futuro. Secondo gli analisti americani, la Croazia ha una più ampia prospettiva, tra tutti i Paesi nella regione, che negli anni prossimi, sicuramente diventerà membro dell’Unione europea. Per gli altri paesi della regione, hanno detto, che ci vorrà molto più tempo perché essi presentano ancora «situazioni di indigenza» e hanno bisogno di ulteriori riforme. Inoltre, la prospettiva di accesso dei Paesi dei Balcani nell’UE è offuscata dallo scetticismo dei Paesi più influenti dell’Unione sull’utilità circa l’ulteriore allargamento dell’UE.