Scritto da «La Voce del Popolo», 16/11/09
MONFALCONE (GORIZIA) – Targa sulle vittime delle foibe contestata a Monfalcone (Gorizia) dall’Unione degli istriani e dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia per una frase del presidente emerito della Repubblica, CarloAzeglio Ciampi, estrapolata dal contesto, e retromarcia del Comune, che comunque ha confermato per lunedì l’inaugurazione, già prevista, del monumento sito nel parco attiguo a via dell’Istria.
La frase – ha spiegato in una conferenza stampa il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota – era stata scelta all’unanimità dalla Giunta comunale di centrosinistra di Monfalcone, che aveva deciso di farla incidere sulla targa da apporre sul monumento alle Vittime delle Foibe, da molti mesi in attesa di inaugurazione.
Dal canto suo, L’Anvgd di Gorizia ha manifestato, in una nota, «addolorato stupore e sconcerto» per la scelta del Comune di Monfalcone. Sulla targa, infatti, sono riportate – ricorda l’Anvgd –, alcune parole del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi «che, estrapolate dal loro contesto, sono strumentalmente usate per giustificare gli orrori delle foibe con quanto accaduto sul confine orientale nel corso del Ventennio». L’Associazione, pertanto, non parteciperà alla cerimonia di deposizione della targa, ma «volgerà una preghiera in memoria delle vittime, nuovamente oggetto di violenza» con questa iniziativa.
Contro la frase si è levata la comunità degli esuli giuliani e delle famiglie delle vittime monfalconesi degli eccidi dei partigiani comunisti consumatisi nell’immediato dopoguerra, perché «non solo non onora le vittime alle quali il monumento è dedicato, ma addirittura le colpevolizza, cosa mai accaduta sinora in nessuna parte d’Italia».