Scritto da Rinascita Balcanica on-line, 02/07/09
L’Italia offre un «forte e convinto» sostegno all’adesione della Croazia nell’UE entro i primi mesi del 2011. Lo ha detto il Ministro Franco Frattini, al termine della riunione del Comitato dei Ministri Italia-Croazia, a Villa Madama, alla presenza del capo della diplomazia croata Gordan Jandrokovic, e il sottosegretario agli Affari Esteri, Alfredo Mantica. Durante i lavori del Comitato dei Ministri sono stati raggiunti accordi in materia di infrastrutture (ferroviarie e marittime), ambiente (per la tutela del mare Adriatico) e agricoltura (collaborazione nella ricerca scientifica). Frattini, nel corso dell’incontro, ha fatto da sprone ai dirigenti croati, al fine di riprendere le trattative «in tempi rapidissimi» e mantenere fede al calendario attuale, che prevede la conclusione dei negoziati a fine 2010. Rappresenta questo, un obiettivo che l’Italia sosterrà, spiega Frattini lanciando l’appello secondo cui il percorso della Croazia verso l’UE non deve essere rallentato dal contenzioso con la Slovenia, perché «le regole europee devono avere un percorso autonomo e le questioni bilaterali non devono interferire con le adesioni». Un concetto ribadito anche dal nuovo Presidente del Consiglio Europeo in carica, lo svedese Frederik Reinfeldt.
Al termine, il Ministro Frattini ha annunciato che ad ottobre ci sarà un forum economico in Croazia alle presenza del Viceministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso. «Da qui ad ottobre – ha aggiunto Frattini – identificheremo insieme alla Croazia i settori per i quali un investimento italiano appare auspicabile e possibile». Una collaborazione che sarà estesa anche al settore delle infrastrutture, dei trasporti marittimi e ferroviari, dell’agricoltura e dell’ambiente. Allo stesso tempo, i due diplomatici hanno firmato una dichiarazione congiunta per lo sfruttamento del giacimento di gas nell’Adriatico “Anna Maria”. Il direttore generale del Ministero dello Sviluppo Economico, ha spiegato che si tratta di una scoperta avvenuta alcuni anni fa e che, grazie ai primi accordi stipulati tra Italia e Croazia nel 2005. Il giacimento sarà curato dall’azienda italiana Eni e la croata Ina, che hanno già istallato le piattaforme per poter sviluppare rapidamente questo giacimento che dovrebbe entrare in produzione entro due anni da ora. Le riserve del giacimento superano i 10 miliardi di metri cubi di gas. Il progetto rientea nel piano triennale 2009–2011 presentato dal Governo, che prevede lo sfruttamento dei giacimenti dell’Alto Adriatico, che potrebbero fruttare fino a 30 miliardi di metri cubi di metano, per un investimento di 670 milioni di euro nell’arco di vent’anni.
Da parte sua, il Ministro croato Gordan Jandrokovic ha ringraziato l’Italia per il sostegno all’ingresso di Zagabria nell’UE, definito come «importante per la pace e la stabilità» dell’intero sudest europeo, ed ha invitato la Slovenia a bloccare il contenzioso sui confini. Quindi, ha chiesto all’Italia di investire di più ed in diversi settori del proprio Paese, tale che «gli investimenti italiani in Croazia non si devono più limitare alle banche e le piccole e medie imprese, ma si devono espandere anche in altri settori creando così nuovi posti di lavoro che aiuteranno l’economia croata». L’incontro tra i due Ministri degli Esteri ha toccato anche altri temi con riferimento alla risoluzione della questione dei beni immobili degli italiani esuli dalla Croazia. «Ho detto agli amici croati che guardiamo con grande attenzione e fiducia la decisione che la Corte Suprema Croata prenderà nei prossimi mesi a proposito della questione del riacquisto dei beni degli esuli, di coloro che non sono stati compresi dagli accordi di Osimo e di Roma; ivi comprese le problematiche relative alla normativa croata sulla nazionalizzazione o denazionalizzazione», afferma Frattini.