L’iniziativa Open Balkan, nota anche come “Mini Schengen”, è nata come un progetto di cooperazione regionale tra tre paesi dei Balcani occidentali: Albania, Macedonia del Nord e Serbia. Di fronte allo stallo del processo di allargamento, i leader dei paesi dei Balcani occidentali, non riuscendo a mantenere le promesse di un futuro europeo fatte ai cittadini, si sono trovati ad dover affrontare una situazione particolare. La prospettiva europea della regione, seppur non del tutto perduta, appariva decisamente ridimensionata dalle affermazioni dei più alti funzionari dell’UE secondo cui l’Unione doveva riformarsi prima di accettare nuovi membri.
Dopo lo stop all’allargamento annunciato nel 2014 dall’allora presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, ai Balcani occidentali è stato offerto un premio di consolazione: il cosiddetto Processo di Berlino, un’iniziativa di cooperazione regionale promossa dalla Germania.
Open Balkan voleva essere un progetto autoctono, sviluppato dai leader dei Balcani occidentali desiderosi di mostrarsi capaci di promuovere la cooperazione regionale. Nonostante l’entusiasmo iniziale, oggi l’iniziativa Open Balkan sembra ormai giunta ad un punto morto. […]
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