La storia dell’Esodo al Vittoriano

Era un progetto che Coordinamento Adriatico APS aveva a cuore da tanto tempo e che aveva analizzato grazie ai finanziamenti della L. 72/2001 con uno studio preliminare ed uno studio di fattibilità: la realizzazione di uno spazio espositivo dedicato alla storia dell’Esodo da realizzare all’interno del Vittoriano, in continuità con il percorso del Museo del Risorgimento.

In occasione delle cerimonie istituzionali del Giorno del Ricordo 2024 svoltesi al Quirinale, il Prof. Giuseppe de Vergottini, in qualità di Presidente non solo di CA ma anche della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, assieme al Prof. Davide Rossi (relatore della cerimonia) aveva regalato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella una copia dello studio progettuale “Il Vittoriano, uno spazio nazionale per i giuliano-dalmati”, realizzato dagli architetti Massimiliano Tita ed Emanuele Bugli con la collaborazione ai testi di Lorenzo Salimbeni e sotto la supervisione di un Comitato Scientifico composto da de Vergottini, Rossi e Giuseppe Parlato.

Lunedì 26 agosto è stata finalmente firmata alla presenza del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano una convenzione quinquennale tra l’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (ViVe) rappresentato dalla direttrice Edith Gabrielli e FederEsuli, rappresentata dal Presidente Renzo Codarin, finalizzata alla realizzazione di un allestimento temporaneo che verrà accolto nella Sala del Grottone, attualmente sottoposta a interventi di restauro e riqualificazione. La consegna di tale spazio è prevista per il prossimo 10 Febbraio, la mostra sarà inaugurata il successivo ottobre in concomitanza con le manifestazioni che ogni anno celebrano l’anniversario del martirio di Norma Cossetto, studentessa istriana infoibata da partigiani comunisti jugoslavi la notte tra il 4 ed il 5 ottobre 1943.

Scrive così il Prof. de Vergottini in una nota:

Nel 2004, in occasione delle celebrazioni per i 50 anni del ritorno dell’amministrazione civile italiana a Trieste, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì la Medaglia d’oro al valor civile alla memoria dei 6 caduti triestini delle giornate di rivolta patriottica del novembre 1953.

Pierino Addobbati, Erminio Bassa, Leonardo Manzi, Francesco Paglia, Saverio Montano ed Antonio Zavadil sono stati così celebrati come gli ultimi martiri del Risorgimento.

Ancora nel 2004, veniva promulgata la Legge 92 del 30 marzo che istituiva la Giornata del Ricordo, avviando un percorso che ha portato alla diffusione nelle scuole e nell’opinione pubblica della conoscenza della storia del confine orientale italiano nel Novecento. Una storia che adesso, grazie al Ministero della Cultura ed al Ministero della Difesa, andrà a integrare la narrazione del Museo del Risorgimento in un luogo simbolo come il Vittoriano.

Il Vittoriano che accoglie l’Altare della Patria cui giunse il Milite Ignoto al termine di un viaggio in treno partito da Aquileia, simbolo della presenza latina nelle terre del nordest della penisola italica, e davanti al quale si svolsero nell’immediato dopoguerra tante manifestazioni patriottiche degli esuli giuliano-dalmati. La comunità degli esuli istriani, fiumani e dalmati è quindi oggi onorata di poter scrivere in quest’augusta cornice la storia della propria italianità, delle tragedie vissute e del riscatto che è riuscita ad attuare in esilio dopo tante difficoltà ed umiliazioni.

Questo invece il comunicato diffuso dal Ministero della Cultura:

È stata firmata oggi a Roma, al Ministero della Cultura, la convenzione tra l’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (VIVE) e la Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati per la realizzazione al Vittoriano di una mostra temporanea sull’esodo giuliano-dalmata, nelle more della realizzazione, nella Capitale, del Museo del Ricordo.

Erano presenti il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano; la direttrice del VIVE, Edith Gabrielli; il presidente di Federesuli, Renzo Codarin; il presidente onorario di Federesuli, Giuseppe De Vergottini; il Ministro plenipotenziario Michele Rampazzo, coordinatore per le minoranze e gli esuli.

L’intesa prevede la messa a disposizione, da parte del VIVE, dello spazio collocato al I livello del Vittoriano, mentre la Federazione delle Associazioni degli esuli elaborerà il progetto scientifico e museografico, condividerà con il Vittoriano le fasi operative e realizzerà la mostra, il cui ingresso sarà libero.

La firma della convenzione è stata anticipata nei giorni scorsi dal Ministro Sangiuliano in occasione dell’anniversario della strage di Vergarolla, vicino Pola, del 18 agosto 1946 che portò alla morte di circa 100 italiani di cui un terzo bambini. Una vicenda, quest’ultima, ancora avvolta da tanti misteri e senza colpevoli individuati e che sarà al centro dell’esposizione al Vittoriano e successivamente del Museo. 

Questa mostra è il primo e importante passo verso la realizzazione del Museo del Ricordo qui a Roma dedicato alla memoria dei martiri italiani delle foibe massacrati dalla cieca violenza comunista titina. Grazie all’intesa con la Federazione delle Associazioni degli esuli daremo vita ad un’esposizione al Vittoriano che accenderà, in un luogo altamente simbolico e centrale per l’identità nazionale, un faro potente sul buco nero della memoria legata all’esodo, dalle loro terre, di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo Dopoguerra. Con questa esposizione continuiamo a restituire, dopo troppo silenzio, la dovuta visibilità e soprattutto la giusta dignità e memoria alla tragedia delle foibe”, ha affermato il Ministro Sangiuliano.

Il Vittoriano fu costruito per onorare la memoria del primo re d’Italia, attraverso i valori dell’unità della patria e della libertà dei suoi cittadini. Questi valori fondanti rimangono integri nell’ordinamento repubblicano e nella realtà europea di oggi. Il Vittoriano con i suoi oltre quattro milioni di visitatori annui è il monumento che racconta l’Italia e gli Italiani nei momenti di successo e anche nei momenti di dolore. Numerose e importanti esposizioni del passato stanno a dimostrarlo. La convenzione siglata oggi con Federesuli serve a ricordare un episodio storico estremamente doloroso per migliaia e migliaia di nostri concittadini, e dunque per il popolo italiano nella sua interezza. Come direttrice, sono e rimango persuasa che, in attesa del Museo del Ricordo, il Vittoriano sarà all’altezza di questo compito istituzionale, civile e morale”, ha detto la Direttrice Gabrielli.

La firma di questa convenzione conferma il rinnovato spirito di collaborazione tra Federesuli e istituzioni, in particolare con il Ministero della Cultura. La mostra al Vittoriano è un progetto importante e ambizioso per il quale non posso che ringraziare la Direttrice Gabrielli e il Ministro Sangiuliano, la cui sensibilità per la nostra storia è foriera di grandi risultati”, ha dichiarato il presidente Codarin.

Il Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha recentemente illustrato in una videoconferenza il progetto dello spazio espositivo al Vittoriano