Rimangono i controlli ai confini tra Italia, Slovenia e Croazia

“Ci piacerebbe che nel 2025 riprendesse la libera circolazione ai confini; i prossimi mesi saranno cruciali, anche per il previsto forte flusso turistico verso la regione balcanica, per una scelta in questo senso, prima della scadenza della sospensione, fissata per il 19 dicembre prossimo”. Lo ha detto il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, nel corso della conferenza stampa seguita all’incontro trilaterale – il quarto – con gli omologhi di Slovenia e Croazia, Bostjan Poklukar e Davor Bozinovic.

Il 2025 è una data importante, quella dell’anno della Capitale europea della cultura per Gorizia e Nova Gorica. “Stiamo creando un metodo operativo tra forze di polizia sperimentando in regime di sospensione come conciliare la circolazione e i controlli”, ha proseguito Piantedosi. L’intenzione, una volta ristabiliti gli accordi e riaperte le frontiere, è di “non perdere l’esperienza fatta e di lasciare una forma di cooperazione tra le polizie”, come ad esempio pattuglie congiunte, “assistiti da strumenti tecnologici e operativi”.

Piantedosi ha parlato di “controlli efficaci ai confini tra Italia e Slovenia e tra Slovenia e Croazia fino ad oggi, effettuati senza creare disagi alla circolazione” prima fra tutte quella relativa ai lavoratori transfrontalieri. Concordi anche i ministri Poklukar e Bozinovic che hanno sottolineato “l’efficacia ormai collaudata del format di questi mesi”.

Attività quotidiane senza intoppi

Gli ha fatto eco il ministro degli Interni croato, Davor Bozinovic sottolineando che, nonostante l’introduzione dei controlli interni alla frontiera, le attività quotidiane dei cittadini di Croazia, Slovenia e Italia non sono andate incontro ad ostacoli e questo vale soprattutto per le zone di confine. Questo tipo di cooperazione, ha affermato, deve andare avanti.

“Quest’anno in Croazia sono stati arrestati ben 1.002 trafficanti e posso dire con orgoglio che la polizia croata ha contribuito con il 63% di tutti i dati sui trafficanti e sui migranti che confluiscono quest’anno nel database congiunto INTERPOL. Questa è la prova di come la polizia croata svolga un ottimo lavoro e lo fa principalmente per la sicurezza dei nostri cittadini e degli ospiti utilizzando tutti i metodi innovativi disponibili” ha affermato Bozinovic. Egli ha aggiunto che questi incontri trilaterali contribuiscono anche a far sì che il traffico attraverso gli ex valichi di frontiera scorra senza congestioni e che vengano fermati solo alcuni veicoli sospetti che potrebbero avere a che fare con la migrazione illegale.

Maggiore sicurezza

Il ministro degli Interni sloveno Bostjan Poklukar, ha affermato che la questione dei migranti è una sfida che tutti i Paesi stanno affrontando e che quindi il dialogo con i colleghi sulla gestione della qualità di questa questione deve essere intenso e regolare. Dopotutto, ha sottolineato, la crisi migratoria non riguarda solo l’Italia, la Croazia e la Slovenia, ma l’intera regione e l’Unione europea.

“Questo nostro spazio è simbolicamente diviso, oggi è aperto, ma è sorvegliato alla frontiera interna e non c’è alternativa. Uno scambio rapido ed efficace di informazioni tra le polizie significa maggiore sicurezza nei nostri tre Paesi così come nella stessa Unione Europea”, ha concluso Poklukar.

Fonte: La Voce del Popolo – 18/06/2024