Il bollettino Coordinamento Adriatico 2/2024 è disponibile liberamente per venire consultato online oppure scaricato in formato Pdf:
https://www.coordinamentoadriatico.it/wp-content/uploads/2024/06/CA-02-2024.pdf
Sommario
3 Ragionamenti adriatici. Leggere, pensare e comunicare – Giorgio Federico Siboni
5 illy: non solo caffè – Valeria Francesca Bolis
7 32 anni per Marco Pagot – Azzurra Albertinelli della Spina
10 La gestione del patrimonio artistico alto adriatico e l’ultimo conflitto mondiale – Gianluca Cesana
13 Una preziosa collezione di leoni marciani – Giorgio Detrico
15 Il sacro dramma nella veduta – Stefano Restelli
18 La doppia rivoluzione di un caposcuola – Fanny Turci Biondi
21 A centocinquant’anni dalla morte di Niccolò Tommaseo – Marco Valerio Solia
24 Non hai più bisogno delle mie parole – Davide Giardina
Consigli di lettura
26 Chiara Carminati, UN PINGUINO A TRIESTE, Milano, Bompiani, 2021 – Azzurra Albertinelli della Spina
26 Nicola Trentini, Connie Chronopoulou, ADRIATICO SETTENTRIONALE. GOLFO DI TRIESTE E GOLFO DI VENEZIA. PORTOLANO CARTOGRAFICO, Verona, il Frangente, 2022, pp. 136.
27 Edizione illustrata / Piero Magnabosco, Dario Silvestro, Marco Sbrizzi, ISOLE DELLA DALMAZIA MERIDIONALE, Villorba (TV), Edizioni Magnamare, 2022, pp. 168 + ill. a colori – Francesco Bacchisio
27 Ioanna Iordanu, I SERVIZI SEGRETI DI VENEZIA. ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI D’INFORMAZIONE NEL RINASCIMENTO, Gorizia, LEG, 2023, pp. 352 – Carlotta Pardi
28 «THE PASSENGER. Per esploratori del mondo», Venezia, V, 2023, pp. 192. Disponibile in ebook e in lingua inglese, spagnola, portoghese – Isabella Anna Durini
29 Mauro Manca, ROTTA 230°. RITORNO ALLA TERRA DEI PADRI. Diario di bordo, Alghero, Panoramika editrice, 2024, pp. 196 – Paola Sidoli
L’EDITORIALE
Comunicare. Un verbo che evidenzia, nella propria stessa presenza espressiva, un processo. Ossia il legame e la trasmissione elaborate nel costruire una affinità intrapersonale e interpersonale. Che poi la comunicazione sia uno dei fondamenti che rappresenta le identità formative della Associazione Coordinamento Adriatico è manifesto dall’impegno editoriale sostenuto e trasmesso in questi decenni dalla stessa Associazione. Nel 2023, in efficace cooperazione con l’editore Ronzani di Dueville (Vicenza), Coordinamento Adriatico ha edito Biblioteche adriatiche. Storie e destini, a cura di Federica Formiga (pp. 156), esito olistico di un progetto di ricerca finanziato ai sensi della Legge 16 marzo 2001 n. 72.
Nei secoli della propria espansione territoriale, l’ala del leone marciano palesò, anche nelle proprie adiacenze binarie, un muscoloso contatto con varie forme di scrittura. In primo luogo note contabili, avvisi, grida e tariffe, nella congerie di quelle iscrizioni che, con le proprie forbite volute manoscritte o a mezzo di stampa, richiamavano i fregi e le legature dei frontespizi librari. Del resto i sudditi veneziani, nei domini di terra e di mare, erano abituati al libro, in quanto merce, oggetto di produzione e soggetto di scambio. L’attività tipografica costituì per l’appunto una delle più redditizie fra le industrie della Serenissima, impiegando un numero considerevole di operai, più o meno specializzati, di tecnici e di gente di cultura. Raccolte private e biblioteche singolari – in varie forme ritrovate, approfondite, o desolatamente perdute – costituiscono l’argomento e il contenuto dei saggi redatti da studiosi quali Antonio Trampus, Fiammetta Sabba, Federica Formiga, Simone Volpato, Marco Menato, Elisabeth Foroni. Coordina l’impianto di questi approfondimenti la cospicua e bella presentazione del sempre rigoroso Egidio Ivetic. Lo studio di raccolte private ci consente di ricavare preziose informazioni, poiché da un lato illumina il lettore sui saperi, l’attività intellettuale e le multiformi relazioni dei proprietari dei volumi, e secondariamente ragguaglia e rischiara sulle pratiche di lettura, sul ruolo dei libri e sulla loro diffusione in un determinato contesto. In questa raccolta, in limpidezza, quello dell’Adriatico orientale, dentro e fuori i renosi confini del Sinus venetorum.
Dal 9 al 13 maggio di quest’anno, l’Alto Adriatico ha fatto percepire il proprio respiro anche sotto le volte del Lingotto torinese, presso il Salone internazionale del libro. All’ombra subalpina è infatti approdata La Bancarella, ovvero il Salone del libro dell’Adriatico orientale, con il proprio sguardo – sostantivo nella qualifica della rassegna – che ha annoverato, fra i non pochi autori e redattori presenti, Mauro Manca, Rossana Mondoni, Egea Haffner, Nevia Mitton, Erminia Dionis Bernobi, Eufemia Giuliana Budicin, Daniela Velli, Beatrice Raveggi e l’editore Andrea Mazzanti con Barbara Sturmar. Protagonisti di premesse e confronti, quali ospiti di eccezione, sono stati Roberto Ciambetti, Donatella Schürzel, Antonio Vatta, Lorenzo Salimbeni. E ancora, Alessandro Cuk, Gianni Oliva, Emanuele Merlino, Maria
Elena Depetroni. Ognuno chiosatore di peculiari visuali sulle diverse esperienze legate a figure di spicco e ad attori della vicenda dell’esodo giuliano-dalmata, come pure al quadro dei rapporti fra istituzioni e didattica, anamnesi e dibattito socio-culturale.
A parere di chi scrive, all’interno di tale corredo di voci, è emerso con particolare rilievo il raffronto sulla realtà goriziana, nell’autonomia di un equilibrio sorto nella congiuntura fra limine e cooperazione transfrontaliera. Interpreti di un dialogo veramente tangibile sono stati, in tale contesto, Davide Rossi, Rodolfo Ziberna e Luciano Violante, il presidente emerito della Camera dei Deputati.
Giorgio Federico Siboni