In treno da Trieste a Fiume

Era il 1873 e Fiume veniva collegata al resto del mondo. Il collegamento era ferroviario e all’epoca era di cruciale importanza per lo sviluppo della città. Il 25 giugno veniva aperto il tratto tra Fiume e San Pietro del Carso (Pivka), con collegamenti verso Lubiana e Vienna. Il 23 ottobre, invece, veniva inaugurata la linea ferroviaria tra Fiume e Karlovac e poi verso Zagabria e Budapest. E proprio quel primo collegamento ha consentito di collegare Fiume anche con Trieste, visto che il treno tra San Pietro del Carso e Trieste viaggiava ormai dal 1857. Col passare degli anni è stata instaurata anche la linea passeggeri diretta tra Trieste (stazione centrale) e Fiume. Nel 1927 esistevano ben cinque orari di partenza da entrambe le stazioni. Il viaggio durava circa quattro ore, però si perdeva circa un’ora e mezza nella salita/giro da Trieste via Aurisina fino a Opicina.

Negli anni, poi, questo tipo di collegamento si è perso. Questa linea ferroviaria è diventata di secondaria importanza e si ha avuto un conseguente calo di passeggeri. Se qualcuno volesse comunque andare in treno da Fiume a Trieste, o viceversa, era costretto ad aspettare la coincidenza a San Pietro del Carso e cambiare treno, cosa piuttosto scomoda, che allungava sensibilmente la durata del viaggio.

Grazie a un progetto delle Ferrovie slovene, questa linea è stata reintrodotta, oggi nel tratto da Villa Opicina a Fiume. Una sola la partenza, alle ore 7.50 da Opicina con arrivo a Fiume alle 9.54. Il ritorno da Fiume è previsto verso le 18.25 con arrivo alle 20.40 a Opicina. Si tratta di una linea che permette anzitutto ai triestini di fare delle gite giornaliere a Fiume e che per il momento non è di grande utilità e interesse per i fiumani. Il ripristino della linea è avvenuto il 24 aprile e i collegamenti andranno avanti fino al 30 settembre.

Vagoni nuovi e comodi

Qualche giorno fa abbiamo fatto questo viaggio per vedere come si presenta il tutto e quanto sia l’interesse a un paio di settimane dall’introduzione di questa nuova linea. Siamo giunti a Villa Opicina con largo anticipo. La stazione – si trova a poca distanza dal centro di Opicina – è completamente priva di contenuti e il biglietto lo si può acquistare soltanto online o sul treno. Il prezzo, promozionale, è di otto euro in una direzione.

Al nostro arrivo il treno – nuovo, composto da quattro vagoni con il posto guida per il macchinista da entrambi i lati vista la necessità di questa linea con il cambio direzionale a San Pietro del Carso – era già pronto sul binario uno. Ben presto cominciavano ad arrivare i primi passeggeri, in macchina oppure con la nuova linea dei bus che collega piazza Oberdan a Trieste con Opicina, ma in occasione di questa nuova iniziativa ferroviaria è stata prolungata proprio fino alla stazione, evitando una quindicina di minuti di camminata ai passeggeri.

Sono benvenuti anche i cani

Saliamo a bordo e vediamo che si tratta di un treno decisamente più moderno rispetto a quelli che si vedono in Croazia. I sedili sono comodi e spaziosi, c’è anche qualche tavolino e non mancano i posti per le biciclette. Ci sono due bagni, di cui uno per disabili, i quali possono salire senza ostacoli su tutti i vagoni e spostarsi tra di loro. Sono benvenuti pure i cani, indipendente dalla taglia, purché tenuti al guinzaglio e muniti di museruola. È attivo anche il collegamento Wi-Fi.

Trattandosi di una giornata lavorativa, non deve sorprendere il fatto che siano stati pochi i passeggeri saliti a Opicina, principalmente pensionati, i quali hanno affermato di essere molto contenti di questa nuova possibilità. Una signora, che viaggia spesso in treno per l’Italia e per la Slovenia, non ha nascosto la propria soddisfazione per poter usare questa nuova linea e di poter tornare a Fiume e Abbazia dopo diversi anni. Ha lodato pure il fatto che ora gli autobus raggiungono la stazione ferroviaria. Pianifica di utilizzare il treno al massimo per tutta la durata del viaggio. Contento anche il gruppo di pensionati che come prima meta a Fiume ha scelto di visitare Tersatto. Il loro “incubo” erano i parcheggi a Fiume, ma visto che il treno arriva quasi in pieno centro, sanno di poter raggiungere in breve tempo qualsiasi parte della città.

Chi aveva poco lavoro è il controllore, il quale ci ha detto che nei fine settimana il numero di passeggeri aumenta sensibilmente, mentre nei giorni lavorativi sono decisamente pochi. Durante l’estate, comunque, c’è da aspettarsi che il treno sia più affollato.

Prima fermata… Sesana

Da Opicina siamo partiti alle 7.50, in perfetto orario. Il tempo di qualche segnalazione acustica e siamo già in Slovenia. Prima fermata a Sesana, che raggiungiamo dopo soli 11 minuti di viaggio. Da lì si aprono splendidi panorami verso nord. Vediamo chiaramente il Nanos, la caratteristica montagna che si trova tra Cosina e Postumia, con le sue antenne e la lunga cima dritta. In lontananza vediamo diverse altre montagne, seminascoste tra nuvole e un po’ di nebbia.

Proseguiamo il nostro viaggio percorrendo zone prevalentemente boschive e con poche case. Dopo ulteriori 10 minuti arriviamo a Divaccia, nota per le sue splendide grotte di San Canziano. Il viaggio prosegue e dopo 21 minuti, alle 8.32, arriviamo a San Pietro del Carso. Ben prima di raggiungere la stazione, costruita ancora nel 1857, si aprono nuovi scenari. Prima notiamo le case degli agricoltori e dopo poco in lontananza il grande Parco della storia militare. Unico e assolutamente da visitare, fa effetto vederlo lungo tutta la grande curva che precede l’arrivo alla stazione. Qui ci attente la sosta più lunga, di otto minuti, necessaria per consentire al macchinista di spostarsi da un lato del treno all’altro e per collaudare il tutto prima della discesa – ci troviamo a 549 metri sul livello del mare – verso Fiume.

La discesa verso il mare

Ripartiamo e passiamo accanto al museo militare prima di imboccare una parte di percorso, con qualche tunnel, incastrata tra le rocce. La costruzione di questa tratta è stata particolarmente impegnativa. Conduce a un altro importante centro militare, oggi del tutto dismesso, di Villa del Nevoso (Ilirska Bistrica), o Bisterza. Raggiungiamo la piccola stazione alle 8.54 e dopo un minuto ripartiamo, per raggiungere quasi subito il confine con la Croazia.

Passiamo accanto le bandiere dei due Stati ed entriamo nel lungo tunnel che poco dopo l’uscita ci porta dritti alla stazione di Sappiane. Qui la sosta è di cinque minuti per ulteriori adeguamenti tecnici della locomotiva. Ripartiamo alle 9.13 e ci attende il tratto più lungo senza fermate. Costeggiamo a lungo la vecchia strada Fiume-Trieste. “Saltiamo” le stazioni di Brgud, Permani e Jurdani e poco dopo quest’ultima località si apre un panorama mozzafiato sul golfo del Quarnero. Ora ci attende la lunga doppia curva per fare il giro attorno a Rucavazzo.

Puntualità impeccabile

Passiamo la sua piccola stazione e riprendiamo il viaggio verso est. Ogni tanto si apre un bel panorama e alle 9.37, puntualissimi, arriviamo alla stazione di Mattuglie. Dopo una sosta brevissima, siamo pronti per il tratto finale verso Fiume. Poco dopo Mattuglie vediamo Abbazia e tutta la Riviera liburnica. Mentre ci apprestiamo a entrare a Fiume, notiamo su entrambi i lati nuove vedute cittadine, che si possono ammirare soltanto viaggiando in treno. Giunti alla stazione ferroviaria di Fiume, piuttosto deserta, scendono tutti i passeggeri. Il treno cambia la sua insegna in “pulizia” e ben presto sarà pronto per il viaggio di ritorno.

Da notare la massima puntualità del treno, che è arrivato e partito da tutte le stazione in perfetto orario. C’erano pochi passeggeri a bordo del treno, però tutto è filato liscio e poco più di due ore dalla partenza da Opicina abbiamo raggiunto Fiume. Un viaggio che consigliamo a tutti, per conoscere delle zone meno note e per godere le bellezze della natura e panorami mozzafiato. […]

Igor Kramarsich
Fonte: La Voce del Popolo – 18/05/2024