Aspetti del periodo fra le due guerre nella Venezia Giulia e a Fiume

Proseguono presso la Casa del Ricordo, in via San Teodoro 72 a Roma, i convegni sulla cultura e la storia del Novecento nell’Adriatico orientale.

Il periodo tra le due guerre mondiali al confine orientale italiano fu in particolare caratterizzato da un fermento politico, nazionale e culturale che risentì dei recenti epocali cambiamenti, come si potrà evincere dai quattro argomenti molto interessanti che saranno oggetto del prossimo convegno, che avrà come moderatore il giornalista e ricercatore storico Lorenzo Salimbeni e si svolgerà lunedì 12 giugno alle ore 17,30.

Lo scrittore e giornalista Diego Zandel ci parlerà  del romanziere Pier Antonio Quarantotti Gambini “un italiano sbagliato”, acuto interprete del rapporto fra italianità autoctona e lo Stato italiano. Il Prof. Giuseppe Parlato (Università degli Studi Internazionali di Roma) illustrerà le ricadute in Istria dell’avvento di Mussolini al potere, con il consolidamento del cosiddetto “fascismo di frontiera”, particolarmente nazionalista, affiancato da un programma di opere pubbliche. Nella conseguente opposizione di nazionalismi la stessa appartenenza religiosa, come ci spiegherà la professoressa Maria Ballarin (insegnante e saggista),  diventa in un contesto formalmente cattolico un elemento identitario foriero di tragedie future. La pubblicistica locale, nel caso specifico a Fiume, risente di questa nuova temperie e della vecchia propensione multiculturale, originando una pluralità di testate e di stimoli culturali, che saranno esaminati da Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo storico di Fiume.