Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 le strutture dello Stato si sfasciarono. In Venezia Giulia dilagarono i partigiani iugoslavi, sloveni e croati, che si diedero ad azioni terroristiche e alla cattura e all’uccisione dei civili italiani, gettandone i corpi nelle foibe.
Da metà settembre, con una veloce ed energica campagna i tedeschi, che il 9 settembre avevano occupato Trieste, ristabilirono l’ordine in Istria e nel fiumano, occuparono la provincia di Lubiana (la città rimase in mano tedesca sino al 9 maggio 1945), la città di Zara e Cattaro, lasciando ai croati gli altri territori dalmati.
Il 29 settembre, nel Trentino ed in Venezia Giulia i tedeschi istituirono due «Operationszone», Alpenvorland (province di Trento, Bolzano, Belluno) e Adriatisches Küstenland (province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana): un preludio all’annessione al Reich, contro cui reagì il governo della neocostituita Repubblica sociale italiana.
Queste tragiche vicende non ebbero riscontri filatelici in Istria e nel fiumano, al contrario degli altri luoghi.
La provincia di Lubiana
Nella provincia i tedeschi presero completamente in mano la situazione ed esautorarono di fatto l’amministrazione italiana.
Nel gennaio 1944 venne emessa una serie di valori sovrastampando quelli italiani disponibili con l’aquila slovena e l’indicazione bilingue «Provinz Laibach Ljublianska Pokrajna», cioè «provincia di Lubiana», cui fece seguito una serie pittorica nel 1945 (foto 1).
Zara e la Dalmazia
I nuovi territori dalmati di recente adesione vennero di fatto presto abbandonati dalle truppe e dalle autorità italiane, che rimasero a Zara, ove il 10 settembre entrarono le truppe tedesche.
A fine settembre i tedeschi decisero di sovrastampare francobolli, cartoline e biglietti postali italiani con una dicitura che sottolineasse la loro autorità: «Deutsche Besetzung Zara» («occupazione tedesca di Zara») (foto 2). Furono emessi l’8 ottobre e dal 16 furono d’uso obbligatorio. Seguì un’altra emissione con la dicitura più anonima «Zara».
Oltre a Zara, i tedeschi occuparono subito anche la provincia di Cattaro, cioè la zona strategica delle Bocche, istituendovi un’amministrazione militare ed emettendo francobolli e cartoline sovrastampati che sancissero il nuovo status, con sovrastampa «Deutsche militär-verwaltung Kotor» su francobolli italiani (foto 3).
Nel resto della Dalmazia lo stato croato occupò velocemente Sebenico, Spalato e gli altri territori dalmati, ritenendoli annessi al proprio Stato in forza del patto sottoscritto con i tedeschi. Vennero usati i francobolli italiani con un timbrino a mano «N.D.H.», iniziali del nome dello Stato croato (Nezavisna Drzava Hrvatska). A marzo 1944 si provvide ad una sovrastampa tipografica (foto 4).
La Repubblica Sociale Italiana
In Italia del nord si costituì la Repubblica sociale italiana, che emise proprie carte-valori postali, dapprima sovrastampando i valori in corso, poi con nuove emissioni. Le difficoltà del periodo bellico avevano fatto sì che le operazioni di sovrastampa fossero decentrate in varie località: Roma, Verona, Firenze, Genova, Milano, Torino.
In Venezia Giulia non si ebbero sovrastampe di francobolli, mentre ce ne furono di cartoline postali, che furono infatti sovrastampate in modo artigianale, (con una macchina tira-bozze ad inchiostrazione manuale, a Pola (foto 5).
La posta di servizio tedesca
Le forze occupanti tedesche in Venezia Giulia istituirono le proprie strutture, come un’organizzazione di lavoro coatto (foto 6), e la loro Dienstpost, ovvero posta di servizio.
Era un’organizzazione separata sia dalla posta civile sia da quella militare, che serviva l’amministrazione civile tedesca assicurandole comunicazioni sicure. Avevano diritto di usufruirne le autorità civili e militari tedesche e le truppe tedesche e i loro famigliari.
Fu aperto dapprima un ufficio a Trieste, il 1° ottobre 1943, seguito a novembre da quelli di Udine, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, e da ottobre 1944 da quello di Tarvisio (foto 7).
L’emissione Adria Alpenvorland
Alla fine del 1943, le autorità tedesche pensarono di sostituire i francobolli in corso nelle due «zone d’operazioni» con nuovi esemplari. Venne preparata una serie, simile a quella per Lubiana, con vedute delle due zone. Non venne però emessa, probabilmente per il precipitare degli eventi: rimangono i francobolli nuovi (foto 8).
In conclusione, in Venezia Giulia la situazione rimase questa descritta sino agli inizi di maggio 1945 (foto 9), quando gli iugoslavi occuparono tutta la regione