150 anni dalla morte di Niccolò Tommaseo

Ricorre il 150° anniversario dalla scomparsa del famoso Dalmata Niccolò Tommaseo, detto anche Nicolò, avvenuta a Firenze il primo maggio 1874.

Originario di una famiglia di mercanti nacque a Sebenico il 9 ottobre 1802. Dopo i primi studi presso il Seminario di Spalato, si iscrisse all’Università di Padova dove nel 1822 si laureò in giurisprudenza. Nel periodo padovano frequentò i Colli Euganei dove iniziò la sua produzione letteraria a Torreglia. Ciò grazie al professor Giuseppe Barbieri, abate benedettino, il quale notò la sua bravura compositiva. Tommaseo trova ricordo proprio a Torreglia dove è stato istituito un Parco Letterario e dove merita di visitare il Museo Luxardo.

Alla Scuola Dalmata di Venezia dei Ss. Giorgio e Trifone è conservata la “mano di Tommaseo”. Si tratta di un frammento della grande statua eretta a Sebenico nel 1896 – opera di Ettore Ximenes – che fu barbaramente demolita dalle autorità jugoslave il 25 maggio 1945. Ringraziamo per la collaborazione Oreste Pocorni che anni fa ebbe uno scambio epistolare con Ulisse Donati il quale riuscì a recuperare la mano della statua distrutta a Sebenico. La donò alla Scuola Dalmata come si legge nella lettera allegata.

Davvero meritevole l’impegno dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo che nel 2001 ha istituito il Premio Nicolò Tommaseo. Il riconoscimento – giunto alla 26° Edizione – viene assegnato a Dalmati, discendenti di Dalmati o amici di Dalmati che nella loro vita hanno ben illustrato la Dalmazia e l’Italia.

Quindi anche Venezia divenne la città di Tommaseo, visse nel sestiere di Castello. Nel 1882 i Veneziani vollero dedicargli il monumento – opera di Francesco Barzaghi  – che si trova al centro di Campo Santo Stefano chiamata con affetto “caga libri”. Tommaseo è stato ambasciatore a Parigi e Ministro dell’Istruzione nella Repubblica di San Marco rifondata da Daniele Manin che durò poco meno di un anno e mezzo.

Tommaseo è stato un politico che si è confrontato con il pensiero del movimento Illirico e teorizzò l’autonomia di una “nazione dalmata”. Tra le sue opere letterarie più celebri c’è il Nuovo dizionario de’ sinonimi della lingua italiana, il Dizionario della lingua italiana il romanzo Fede e bellezza. Oltre a francobolli, libri di vari autori e intitolazione di vie, a Torino, Trieste e in altre città ci sono targhe in memoria di Tommaseo, ma anche statue come quella di Leopoldo Costoli eretta a Firenze Settignano nel 1878.

Vittorio Baroni

P.S.: desidero ringraziare di cuore Oreste Pocorni dal quale, come fonte delle immagini, c’è la liberatoria per le pubblicazioni. La lettera di Ulisse Donati è davvero memorabile, un ricordo toccante di come la “reliquia” possa essere sfuggita al controllo del regime jugoslavo…